Smart agrifood: da impresa a impresa 4.0

Smart agrifood: da impresa a impresa 4.0

Il settore del F&B non è solo tradizione: nonostante le resistenze culturali, sempre più operatori del food and beverage stanno imboccando la strada della trasformazione digitale. A provarlo, i dispositivi wearable per animali da allevamento, ormai più diffusi degli smartwatch e, soprattutto, i dati dell’Osservatorio dedicato del Politecnico di Milano, che ha stimato in 450 milioni di euro, il mercato dell’Agrifood tech nostrano del 2019. Ma quali sono i vantaggi dell’innovazione e come si passa da azienda agroalimentare tradizionale a impresa 4.0?

La gestione intelligente fa impennare i KPI

Nell’attuale congiuntura economica caratterizzata da competizione esacerbata, normative severe e consumatori sempre più attenti alla loro salute e a quella del pianeta le imprese agricole devono innanzitutto imparare a valorizzare i dati, in un’ottica di controllo della spesa e miglioramento della qualità dei prodotti. A sottolinearlo, il Direttore del citato Osservatorio Smart AgriFood, le cui ricerche provano che la tecnologia migliora significativamente i processi, diminuendone le criticità. Basti pensare che quasi un terzo dei soggetti che si affidano al digitale nota una minimizzazione del rischio di manomissione dati e che il 27% riporta una sostanziale riduzione dei costi legati alla tracciabilità. Non solo: come ricorda Andrea Bacchetti, ben il 71% delle soluzioni sul mercato integra sistemi di analytics che consentono all’impresa 4.0 di razionalizzare le decisioni e di trasformare il patrimonio informativo in un rilevante asset strategico.

Lo stato dell’arte della tecnologia

Lo studio dell’Osservatorio meneghino ha scandagliato anche l’attuale disponibilità di soluzioni Agrifood tech: se il 49% dei fornitori propone dispositivi di IoT, il 16% offre attrezzature avanzate per la gestione dei campi e il 22% si concentra su software di data analysis. Esistono inoltre prodotti specifici per il comparto cerealicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo, anche se gli applicativi più richiesti rimangono quelli adattabili ai diversi settori, che da soli rappresentano il 53% del mercato*.

Il bisogno di piattaforme integrate

Le singole tecnologie abilitanti, seppur necessarie, non sono sufficienti a garantire il buon esito della trasformazione digitale: come ricorda il direttore dell’Osservatorio del Politecnico, per avere successo bisogna puntare su “progetti integrati” che rendano tracciabile l’intero iter produttivo. E alla base di questa digitalizzazione pervasiva non può che esserci un unico sistema di BI che coinvolga tutte le funzioni e risorse rilevanti. Un esempio è SAP S/4HANA for Consumer Products Food, la piattaforma olistica cloud e in-memory computing based che riduce i costi IT, aumenta la produttività e permette l’elaborazione di big data in real time, rendendoli immediatamente fruibili e aumentandone attendibilità e sicurezza. Insomma, si tratta di un gestionale che assicura un’“agricoltura di precisione” e che, snellendo e controllando totalmente la filiera, rileva istantaneamente eventuali anomalie, accorcia i tempi di progettazione e agevola la pianificazione delle vendite con l’accesso diretto ai magazzini dei clienti. Per non parlare della possibilità di effettuare analisi predittive, degli effetti positivi sulla compliance e di quelli sul marketing, dovuti al monitoraggio delle campagne. Ecco perché Exprivia propone questa soluzione leader a tutte le aziende che guardano avanti e che vogliono affrontare il futuro con le armi dell’impresa 4.0. Vuoi scoprire come diventare azienda 4.0?

* Osservatorio Smart Agrifood, 2019

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