Innovazioni e sfide per la nuova Industry 4.0 del Food & Beverage
Perché e come l’Agrifood tech deve tendere a un sistema dei sistemi
Perché e come l’Agrifood tech deve tendere a un sistema dei sistemi
Nonostante la digitalizzazione sia in atto da decenni, il settore del Food and Beverage è ancora lontano dall’ottenere quell’efficientamento dei processi, destinato a migliorare non solo la competitività delle imprese ma anche la vita del pianeta e dei suoi abitanti. Per procedere in questa direzione, secondo il recente studio Agri-food 4.0: a survey of the Supply Chains and Technologies for the Future Agriculture, bisogna innanzitutto superare la frammentazione tecnologica. Grazie ai recenti sviluppi di Cloud, IOT, Big Data, Blockchain e intelligenza artificiale, infatti, le aziende oggi hanno un’enorme opportunità: creare un’Industry 4.0 integrata, che consenta all’agricoltura “di evolvere in un connesso, data-driven, intelligente, agile e autonomo sistema dei sistemi”.
Oltre a perseguire questo ambizioso traguardo dell’unità, l’Agrifood tech deve anche concentrarsi sui propri campi d’applicazione, per risolverne le criticità. L’Internet of Things, a esempio, grazie alle informazioni in tempo reale su processi e condizioni ambientali promette di impattare considerevolmente sulle PMI, a patto di rendere la tecnologia attrattiva e conveniente anche per piccole realtà. Un altro problema è inoltre l’eterogeneità delle soluzioni, che costringe a elaborare nuovi modelli per assicurare la trasmissibilità in reti di componenti differenti.
Proprio la crescita dell’IoT, poi, sta incrementando esponenzialmente quella disponibilità di dati, la cui valorizzazione costituisce al tempo stesso uno degli scogli e delle chance più rilevanti dell’Industry 4.0. Anche in questo caso, le scommesse su cui puntare sono numerose e vanno dalla possibilità di velocizzare il calcolo e migliorare la consistenza delle informazioni, a quella di incentivarne la condivisione, fino alla necessità di combinare più metodologie di analisi.
Passando quindi all’intelligenza artificiale, i vantaggi in termini di accuratezza delle valutazioni e di adeguatezza delle decisioni sono incommensurabili ma si affiancano, tra l’altro, a problemi di adattabilità. Si pensi, a esempio, alla necessità di customizzare i robot per il settore agricolo, dotandoli di sensori ad hoc, dell’abilità di processare le immagini in real time e delle funzionalità di camera detection. Senza contare che gli automi, invece che come supporto allo svolgimento di compiti duri e difficili, sono spesso percepiti come minacciosi sostituti del lavoro umano.
Infine, anche la filiera dell’Agrifood tech ha i suoi problemi, connessi all’incertezza diffusa riguardante prodotti deperibili, processi di produzione costretti a inseguire il time-to-market, una volubile domanda di mercato e rischi ambientali sempre in agguato. Per sconfiggerla, bisognerà incentivare sempre più i sistemi di Blockchain, le catene data-driven e la comunicazione condivisa tra i vari attori.
È proprio l’integrazione delle tecnologie citate e la gestione intelligente della Supply Chain dal campo alla tavola a costituire l’obiettivo delle piattaforme di Agrifood Tech di ultima generazione, come quelle offerte da SAP ed Exprivia. Progettate per combinare diversi modelli di analisi dei dati, per facilitare gli scambi tra stakeholder e per permettere alle imprese di reagire velocemente all’instabilità dei mercati, le soluzioni leader di settore supportano il management nelle decisioni e, spesso, arrivano addirittura a suggerire le strategie, sulla base di metodi previsionali pensati per chi non teme ma aspira a cavalcare il futuro.