In questi anni la PA è al centro di un cambiamento destinato a rivoluzionare per sempre le logiche di amministrazione pubblica grazie a una rinnovata gestione informatica dei dati. Accorciare le distanze con il cittadino è solo uno degli obiettivi finali di questo percorso di trasformazione, dove la protagonista è l’innovazione tecnologica. Da sola però questa non basta a fare un salto di qualità.

La tecnologia come leva per riavvicinare cittadino e PA

Non è sufficiente avere a disposizione nuovi strumenti all’avanguardia, occorre saperli usare nel modo più proficuo, traendo il maggior beneficio possibile dalle informazioni sommerse. La semplice esistenza di nuovi servizi digitali per la PA non produce di per sé più efficienza, come anche non aiuta a ridurre gli oneri amministrativi e non genera nuovo valore per la collettività. Per compiere questo upgrade qualitativo si richiede la modernizzazione di tutti processi che mettono in relazione gli enti pubblici e il cittadino. Per fare questo occorre fare un passo in avanti nella trasformazione digitale.

Con ciò si intende riscrivere le procedure di contatto tra gli utenti e gli enti pubblici sfruttando al massimo le tecnologie per la gestione informatica dei dati. Per questo servono strumenti più maturi e facili da usare. Uno di questi, ad esempio, è la chat conversazionale, semplice e potentissima feature mutuata dal consumer tech per accorciare le distanze tra l’universo privato del cittadino e quello pubblico dei servizi.

Trasformazione digitale nella Pubblica Amministrazione: un percorso a ostacoli

Se la chat si impone come uno degli strumenti a disposizione della PA per parlare il linguaggio delle persone, purtroppo, ancora una volta, il gap da colmare per affrontare l’intera trasformazione digitale degli enti pubblici è importante.

Ciò che emerge nei dati dell’edizione 2022 dell’indice di digitalizzazione economia e società (DESI) a cura della Commissione Europea parla chiaro. In questo ranking sul livello di alfabetizzazione digitale, l’Italia si colloca al 19º posto fra i 28 Stati membri dell’UE. Il che dovrebbe suonare come un campanello d’allarme, se pensiamo che il nostro paese è la terza economia europea per dimensioni.

Dunque, i progressi che si faranno nei prossimi anni - non solo nella trasformazione digitale dell’industria, ma anche della PA - saranno cruciali per conseguire gli obiettivi dell’Agenda UE 2030.

[caption id="attachment_46340" align="aligncenter" width="1200"]Indice DESI Indice DESI[/caption]

Indice DESI, Italia in 19esima posizione tra i 28 stati membri UE: anche lo sviluppo dei servizi digitali della PA rimane al di sotto della media europea. (Fonte https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/desi-italy)

Pubblica Amministrazione, siglare un nuovo patto di governance con l’AI

In questo scenario esistono già strumenti e strategie ad hoc per garantire alla PA nuovo slancio. Nel novembre 2021, ad esempio, l’Italia ha adottato il “Programma strategico Intelligenza artificiale 2022-2024” con l'obiettivo di ottimizzare la gestione informatica dei dati nelle pubbliche amministrazioni italiane. Lo slogan era “governare l’AI e governare con l’AI". Ecco che da una parte il compito della PA è quello di mitigare i rischi della tecnologia emergente, dall’altra parte quello di migliorare i propri processi interni e le politiche grazie a una nuova gestione informatica e responsabile dei dati.

Gli strumenti per digitalizzare i servizi della PA

Un obiettivo di tale portata è raggiungibile solo grazie a piattaforme semplici, snelle nella loro architettura e di facile utilizzo, sia per il cittadino sia per il funzionario pubblico.

La nuova PA ha bisogno di accessi remoti ai dati abilitati da tecnologie che mostrino all’end user solo la punta di un iceberg. Rendere facile un compito complesso è la sfida più grande per chi si occupa di gestione informatica dei dati nella Pubblica Amministrazione. Solo così è possibile rimuovere le barriere di ingresso per lavorare a un modello di servizio al cittadino personalizzato, proattivo e multicanale, centrato sull’esperienza dell’utente.

È proprio in tale direzione che le nuove soluzioni di gestione del dato, grazie al potenziale dell’AI, consentono oggi di integrare in un’unica piattaforma informatica diversi strumenti per migliorare in maniera sensibile la comunicazione tra istituzione, cittadini e dipendenti pubblici. Tra i più interessanti ci sono:

  • Conversational URP: un sistema in grado di semplificare l’interazione tra Amministrazione e cittadino, permettendo di ottenere un vero e proprio ‘sportello virtuale’ in grado di rispondere alle domande del cittadino in tempo reale e contemporaneamente alleggerire il carico di lavoro dei dipendenti.

  • Assistente virtuale: un bot su cui contare per un supporto ad elevata automazione in grado di fornire informazioni 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sulle pratiche burocratiche e quindi snellire le procedure.

  • Conversational Data: uno strumento di data mining per generare informazioni di valore dalle diverse fonti di dati presenti nei sistemi informativi delle Amministrazioni molto spesso disgregati e poco interoperabili. Lo strumento permette di analizzare e visualizzare i risultati in modo del tutto istantaneo e intuitivo raggiungendo l’obiettivo di semplificare la gestione informatica dei dati.

  • People Management: un gestionale in grado di unificare i processi HR e permettere di coordinare, da un unico punto, il lavoro in team di ogni ente pubblico, mettendo al centro le competenze e le performance organizzative.